Cronobiologia: cos’è la cronobiologia?
È la scoperta che siamo fatti di tempo oltre che di spazio; tutte le cellule e gli organi occupano uno spazio, certo, ma hanno anche una frequenza cioè un ‘oscillazione nel tempo.
Come dire che non sono uguali da un minuto all’altro, da un’ora all’altra, da un giorno all’altro, da un mese all’altro, da un anno all’altro.
Per esempio ci hanno insegnato che la pressione arteriosa è ‘normale’ se è 120 /80 ma non è così: se avessimo questi valori fissi costanti per ventiquattr’ore su ventiquattro saremmo dei malati molto gravi.
La pressione deve oscillare nel corso della giornata: si alza poco prima del risveglio, raggiunge un picco durante le ore di attività, il mattino, ma durante la notte deve scendere; tra il picco del maggior valore e il picco del minor valore c’è un’escursione come tra la cresta dell’onda del mare e il punto più basso: questo parametro si chiama ampiezza.
Nel caso della pressione arteriosa, una ampiezza eccessiva determina tutte le complicanze che sono descritte come una pressione elevata, ictus e i danni vascolari. Nelle gravidanze una ipertensione di ampiezza si lega a un ritardo nella crescita del feto.
Ma anche avere una riduzione dell’ampiezza fino ad avere una perdita totale dell’escursione, cioè sempre dei valori costanti, che sembrano sempre uguali, determina malattie.
Per esempio, quelli che chiamiamo i soggetti ‘’non dipper “ -cioè che hanno una pressione arteriosa che non scende di notte- hanno problemi gravi per la salute.
Ora, tutte le variabili (e non solo la pressione, o l’escrezione del potassio, o i battiti del cuore, o le funzioni del fegato, o il rimodellamento delle ossa, o la produzione degli ormoni) presentano delle frequenze temporali: Ma tutte!
Le frequenze si misurano con modelli matematici, oggi resi rapidi dall’uso del computer, e si parla di Ampiezza, cioè la distanza tra la cresta dell’onda e il suo minimo, l’escursione tra massimo e minimo e di Acrofase (cioè quando è il picco).
Per esempio il picco acrofase del cortisolo è al mattino, il picco acrofase della funzione epatica è di notte, la prolattina di notte raddoppia i valori, l’ovulazione avviene di notte cosi come tutta la rigenerazione cellulare…
Questo significa che in organismi complessi come noi se una variabile biologica non ha il suo il picco (acrofase) al momento giusto, compromette l’organizzazione temporale di tutte le altre.
Le frequenze sono abbastanza fisse: ci sono oscillazioni di 24 ore, cioè un giorno, di un mese, di un anno e di una settimana.
Le scoperte della genetica hanno fatto luce sull’origine dei ritmi che non sono un semplice riflesso dell’oscillazione del mondo attorno a noi, dove si alternano la luce e il buio, le stagioni e le lune, ma le nostre funzioni biologiche oscillano indipendentemente perchè sono dovute a dei geni - geni nel senso di DNA - contenuti in ogni cellula.
Ogni cellula, ogni funzione, è ritmica perchè ci sono dei geni che ne determinano la frequenza: i geni ‘clock ‘.
Per ora si sono scoperti solo i geni clock che determinano il ritmo delle 24 ore ma già questo ci permette di reinterpretare tutte le malattie come originate tra una alterazione dei ritmi; questo può avvenire per uno sfasamento dei ritmi tra di loro o per una desincronizzazione tra ritmi interni dell’organismo con quelli esterni o perchè si ‘guastano’, si alterano e non ‘funzionano’ correttamente i geni clock stessi.
Una nuova medicina si apre in cui non interessa più il valore della misura singola (il singolo punto rilevato) ma l’oscillazione e la coerenza armonica delle varie funzioni.
Ogni malattia all’inizio è una modificazione di struttura temporale.